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La Spedizione dei 30 volte 1000

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Guardo questa cartina pubblicata sul Corriere e mi chiedo sulla base di quali fatti sia stata messa insieme. Probabilmente, raccoglie una serie di voci raccolte in giro e presentate graficamente, ma senza un reale collegamento o strategia generale e su basi, a volte, fantasiose. 30000 soldati su 2000 chilometri di confine fanno 15 militari a chilometro, sempre che siano in servizio 24/7, ma se si devono distribuire su turni diventano 7 a km, sempre se siano tutti combattenti. Se calcoliamo personale medico o con compiti logistici, arriviamo a 5 per km. Lo so che è solo un paradosso e non mi aspetto che la “forza di pace” sia veramente disposta in fila lungo il confine, ma è solo per far capire come sia inconsistente il numero proposto rispetto alla dimensione impegnativa del compito. Va anche detto che, in quel contesto, non si può schierare personale che non abbia copertura aerea, artiglieria, allerta precoce, contraerea, missilistica e carri. Se anche questi rientrano nei 30000 previsti, senza contare equipaggiamento, mezzi e armamenti necessari, non è più una forza di interposizione, ma il servizio d’ordine di una discoteca per una festa di diciottesimo.
Mi sembra che si navighi alla cieca, anche perché non esiste ancora un piano di pace e non si sa cosa sia necessario presidiare e come. Portare una vera forza europea in Ucraina vuol dire schierare almeno 200000 effettivi, A questa va aggiunta forza aerea e copertura satellitare per imporre una no fly zone e proteggere il personale a terra. Sono necessari mezzi corazzati, artiglieria missilistica, contraerea e reparti motorizzati. Quello non è un teatro dove si confrontano bande di straccioni a piedi nudi, armati di ak47, di qualche tecnica e di rpg. In Ucraina, al momento, sono schierate le due forze militari più combat ready del pianeta e non si può dispiegare solo qualche omino con l’elmetto azzurro e due blindati dipinti di bianco. Bisogna interporre un’armata. Armata che non esiste se non sotto il cappello NATO e che nemmeno è possibile ipotizzare venga formata facendo qualche video conferenza il sabato mattina, prima di andare al super a fare la spesa. Armata che, con cappello NATO o senza, i russi non accetterebbero mai sotto casa. Dall’inizio, in Ucraina sono esistite sempre e solo due soluzioni. Che i russi le prendessero e tornassero buoni buoni a casa o che Kiev diventasse provincia di mosca. Ora, se ne sta cercando di individuare una terza. La guerra finisce e putin, noto uomo di parola, promette di fare il bravo. Almeno fino a quando gli girerà di farlo, perché non saranno certo 30000 boy scout, magari senza copertura aerea e senza appoggio degli USA, a fargli paura. Ci sarà sempre qualche violazione ucraina da inventarsi per giustificare una reazione e altre occupazioni. E con i 30000 a guardare mentre il tutto si compie perché non possono fare altro, perché non hanno i mezzi, perché non è previsto nelle regole di ingaggio, ecc. ecc. È già successo, più di una volta e, se non si dà una svolta decisa a questa cosa, succederà di nuovo.

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