La guerra in Ucraina è un banco di prova cruciale per la tenuta dell’Occidente ma non è il solo. La Brexit, l’elezione di Trump, i successi elettorali dei populisti erano stati un primo campanello d’allarme. Ma ci sono voluti l’assalto a Capitol Hill, la pandemia e da ultimo l’invasione russa dell’Ucraina per acquisire consapevolezza che in Occidente è in atto un conflitto di portata epocale.
Ampi segmenti di opinione pubblica, negli Stati Uniti ed in Europa, manifestano la propria aperta ostilità nei confronti di un modello di sviluppo economico e sociale che sembra aver smarrito parte della propria forza propulsiva e capacità d’attrazione. Tutti i capisaldi di quel modello sono sotto attacco: i diritti civili, il libero mercato, le istituzioni sovranazionali, il primato della scienza. Un vento di reazione spira sempre più forte, mettendo in crisi molte di quelle che sembravano oramai delle certezze acquisite.
Dobbiamo esserne consapevoli: il nostro modello di sviluppo non è esente da colpe. L’elenco è lungo. Ma coloro che oggi tentano di sovvertirlo manifestano propositi liberticidi, oscurantisti, intolleranti, autoritari, agitano, ad arte, lo spettro del Complotto che nel secolo scorso portò al massacro sistematico di milioni di persone innocenti. La simpatia per regimi dittatoriali, che hanno il solo merito di essere antagonisti dell’Occidente, il disprezzo per il primato del metodo scientifico, l’intolleranza nei confronti del diverso sono tutte sinistre facce della stessa medaglia: il tentativo di sovvertire un modello, che con tutti i suoi difetti, ha garantito sino ad oggi il massimo di libertà consentita. Se non si parte da queste consapevolezze, le nostre libertà corrono un rischio mortale. Riflettiamoci bene.
Nota sulla proprietà intellettuale
Ogni diritto sui contenuti (a titolo esemplificativo, documenti, segni distintivi, immagini, files, architettura del sito) è riservato ai sensi della normativa vigente. La riproduzione anche parziale, in qualsiasi forma, ad esempio, ma non esclusivamente, del testo, sia in forma testuale che come immagine e delle immagini, se non esplicitamente autorizzata, sarà perseguita a termini di legge nei confronti di soggetti singoli e/o realtà aziendali.Devi specificare un indirizzo di email valido per aggiungere un commento
5 commenti su “Ucraina e Occidente”
Grazie per aver riportato nella giusta ottica le responsabilità di ciascuno.
…”sembravano certezze acquisite”…esatto Comandante. Abbiamo dato per scontato le nostre libertà e forse siamo ancora sonnolenti? Come possiamo rimanere vigili? Non abbiamo tempo di capire, fatichiamo con la vita quotidiana o non abbiamo i mezzi per capire, ma lei e quelli come lei che hanno mezzi, conoscenza, tempo devono “tenerci svegli” e aumentare la consapevolezza. È vero, il modello occidentale di sviluppo può essere aggiustato ma stiamo attenti a criticarci, ad “autodistruggerci”, e nutrire falsi amici o futuri nemici.
Sì, siamo in un conflitto ma non ce ne rendiamo conto, e rischiamo di essere fragili, sonnolenti, vulnerabili e ricattabili con le forze che vogliono l’occidente, e soprattutto l’Europa, sempre più in crisi. Come ne usciamo? Cosa possiamo fare?
Forse con sano realismo e vere prospettive di crescita si capirebbe meglio “dove andiamo” e anche la gestione “del diverso” sarebbe più facile? Altrimenti rischiamo di seguire ideologie e utopie.
condivido ma è anomalo che tutti i modelli antagonisti che si presentano siano debolissimi nei loro leader e nelle loro execution. In Italia alle ultimi elezioni sono valsi meno di 1 milioni di voti, che è rappresentativo della impresentabilità di questi personaggi, non una realtà che è molto più profonda…cosa simili succedono dappertutto, gli estremismi faticano a trovare facce votabili in massa. forse ce l’hanno fatta in argentina, ma lì è un esperimento sociale che va avanti da 100 anni..Putin rappresenta un punto di riferimento per tanti di questi ma è evidentemente stato poco capace di contornarsi di persone capaci e mi sembra abbastanza disinnescato, mi verrebbe da dire a prescindere da come finirà in ucraina
Totalmente d’accordo.
Questa regressione è sinonimo di totalitarismo.
Sarebbe troppo lungo e complicato analizzarne le cause sociali e culturali anche se interessante.
Lascio questa incombenza a chi è più preparato di me.
Concordo in toto, aggiungendo che il denigrare il cosiddetto sistema occidentale è sacrosanto, tanto quanto questo stesso diritto è completamente osteggiato dai paesi e realtà che fanno azione di veicolazione della contestazione. È lecito è ragionevole pensare che questo comportamento sia disinteressato?