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L’Invasione dell’Europa

Se l’Ucraina è stata invasa dalla russia nel febbraio del 2022, dopo la prima aggressione del 2014, l’invasione dell’Europa è iniziata molto prima. Ed è avvenuta subdolamente, sfruttando la debolezza e l’ignoranza che hanno prosperato in questi anni di incertezza, tensione e crisi. Niente carri armati a Berlino, nessun bombardamento e, come morti, solo quelli fatti dalla disinformazione e dalla credulità, per malattia, negazione delle cure e depressione.

E si è trattata di un’operazione militare di altissimo livello. Attacco contemporaneo su più fronti, con abbondanza di mezzi e infiltrazione profonda nel territorio nemico. Senza perdite, e con un dispendio di energie che, tutto sommato, è stato minimo in confronto ai risultati ottenuti.

Ed è così che ora, più che a preoccuparci di difenderci dall’invasore, passiamo la maggior parte del nostro tempo a difenderci dai nostri stessi connazionali, italiani o europei, che, esclusi i, tutto sommato pochi, personaggi evidentemente e palesemente a soldo del nemico, sono stati precipitati in un universo alternativo dove non vige alcuna geometria comprensibile e ogni cosa si contrae e si dilata a piacimento pur di confermare tesi e teoremi redatti nei laboratori strategici della lubjanka.

I russi hanno saputo chi pagare, chi mettere al centro dell’attenzione, come pompare personaggi al loro servizio, sia nell’opinione che nella politica, e come circondare, aggredire e delegittimare chi si è opposto alla loro operazione di zombificazione dell’Occidente.

Ed è proprio di zombie che stiamo parlando, esseri con i quali è impossibile imbastire qualsiasi ragionamento perché si azionano secondo una logica arcana, che abbiamo commesso l’errore di scambiare per stupidità e abbiamo sottovalutato fino a trovarceli nei governi, alle direzioni dei giornali, nelle istituzioni civili e religiose, in ascensore o, come molti sono costretti ad ammettere, nello stesso letto. Qualcuno con la pelle del lupo, a parlare di cancellazione di un nazismo pura invenzione di propaganda, altri con la pelle di agnello, a invocare una pace per salvare le vite degli aggressori tramite la strage degli aggrediti. Quella che era iniziata come una macchia minuscola di umido ora è emersa in una chiazza verdognola, estesa e maleodorante.

La russia, sul campo, ha ricevuto una batosta colossale in termini di uomini, mezzi e infrastrutture. In questa guerra ha già combusto due generazioni dei suoi uomini, ma per come si stanno mettendo le cose questo sanguinoso investimento sta dando i suoi frutti. Inizia la stagione delle democrazie che scricchiolano. Gli zombie bussano alla porta reclamando i nostri cervelli per il loro pasto. L’inverno è alle porte e sarà lungo e doloroso nel sacrificio dei nostri valori e della nostra libertà.

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