Chi afferma che Israele ha aperto un nuovo fronte con Hezbollah o è poco informato o mente spudoratamente.
Hezbollah, da oltre un anno, impiega razzi e missili per colpire il nord di Israele, al punto di costringere le autorità dello Stato ebraico a ordinare un’evacuazione che ha coinvolto oltre 100.000 persone. Ci sono state numerose vittime civili, tra cui 12 bambini e ragazzi quando, a luglio, a Majdal Shams, cittadina drusa israeliana sulle alture del Golan, un centro sportivo frequentato da adolescenti è stato colpito da un razzo di Hezbollah con oltre cinquanta chili di esplosivo a bordo.
Non è pensabile che una nazione rinunci passivamente a parte del suo territorio perché questo è bombardato continuamente da una formazione paramilitare.
hezbollah, infatti, non è assimilabile all’autorità nazionale del Libano, che ha una gran parte di popolazione cristiana, ma una sorta di partito politico islamico che, grazie ai finanziamenti internazionali, iran e russia davanti a tutti, si è dotato di quella che si può definire la più grande e più equipaggiata milizia non nazionale al mondo.
Un’azione per ridurne le capacità offensive e liberare il proprio territorio nazionale dal terrore dei bombardamenti era inevitabile. Si può solo ragionare sull’opportunità di averla attivata in questo specifico momento, quando le IDF sono ancora impegnate a Gaza e il personale è estremamente provato dagli oltre 10 mesi di operazioni.
A questo si aggiunge il fatto che dal 2006, anno in cui le IDF e hezbollah si sono scontrati sul terreno per l’ultima volta, il partito terrorista libanese si è molto rafforzato in termini di uomini e equipaggiamenti. Un articolo del Wall Street Journal di oggi, 25 settembre 2024, conferma alcune anticipazioni della BBC di qualche giorno fa. hezbollah ha ricevuto dall’Iran armamenti moderni e efficaci, quali il missile anticarro di precisione Almas, di operatività comparabile con i Jevelin americani, oltre a droni, palloni di sorveglianza radar, un sofisticato sistema anti drone, mentre la wagner russa, viene riportato ma non confermato, può aver fornito sistemi di missili anti aerei SA22. Inoltre, sembra aver acquisito competenze e tecnologia per attacchi di saturazione con sciami di droni e salve di razzi e missili con lo scopo di accecare il sistema di difesa antimissile Iron Dome israeliano e poter colpire, con le salve più potenti, istallazioni militari, infrastrutture e città.
Israele ha comunque un’importante supremazia aerea grazie agli F35 in dotazione, un sistema di difesa aerea multilivello molto efficace ed è indubbia la capacità della sua intelligence nella gestione della questione libanese.
Comunque, la storia insegna che non è possibile eradicare completamente un nemico con operazioni aeree. Questo comporterebbe un intervento di terra dalle grandi incognite. hezbollah, infatti, sa bene di non poter sconfiggere le IDF in uno scontro aperto e, con molta probabilità, si rifugerebbe in un lungo e oneroso conflitto di attrito che potrebbe declinare in una sorta di Vietnam israeliano.
Sono più che certo che le considerazioni che ho esposto siano state abbondantemente vagliate dai vertici militari di Gerusalemme e che, quindi, o siamo di fronte a un’intensa operazione che punta solo a un consistente degrado della capacità offensiva di hezbollah, o l’IDF e il Mossad hanno ancora qualche asso nella manica da poter giocare per consentire l’avvio di operazioni sul terreno in condizioni di maggiore sicurezza per il proprio personale.
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