Come sappiamo la propaganda è diventata un’arma molto potente anche in guerra. Spostare l’opinione pubblica dalla tua parte è sicuramente un grande vantaggio durante un conflitto. Uno dei vantaggi dei “propagandisti”, qualunque sia il loro schieramento, è quello di sfruttare video provenienti da precedenti conflitti, attribuendoli a quello attuale, l’altro è anche quello di sfruttare la non conoscenza della lingua per stravolgere il significato delle parole. Un po’ come si faceva un tempo con il video in tedesco del film “La caduta”, utilizzato largamente in meme in cui Hitler finiva per lamentarsi di partite di calcio, di una serie su Netflix, del malfunzionamento di un sistema operativo. Sono pochissime le persone che conoscono l’Ucraino o il Russo e pochissime quelle che conoscono l’Ebreo o l’Arabo, per cui non è difficile mettere in video dei sottotitoli in inglese o in italiano per far dire ai personaggio ciò che più ci aggrada. Non importa nemmeno se il video è attuale e riferito al contesto, basta che sia “verosimile” e il gioco è fatto.
Nel caso in specie, di cui allego immagine, mi dovrei affidare ai debunker di Twitter e quindi dovrei bollare il contenuto come falso. Esistono traduttori AI abbastanza efficaci e in grado di restituire un risultato abbastanza coincidente con il significato originale, ma non sono affidabili con lingue poco diffuse o quando c’è molto rumore di fondo. In questo caso ci ho provato, ma i traduttori non mi hanno restituito significati omogenei, in quanto sembrano saltare intere parti del video.
Cosa fare quindi? Affidarsi alla traduzione di Rula Jebreal, che a sua volta ha recuperato il video da un account pro palestinese, oppure affidarsi alle segnalazioni della comunità che dicono che il video è stato tradotto male? Forse la logica dovrebbe dirci che alla fine non ha senso fidarsi di nessuno. Se anche nel video quei bambini israeliani stessero dicendo che se incontrano un arabo vorrebbero ammazzarlo questo non dimostrerebbe che la maggioranza dei israeliani sarebbe pronto a trucidare un palestinese in quanto tale, lo stesso varrebbe per i palestinesi. Ci sono tantissimi video di bambini radicalizzati e che sembrerebbero pro Hamas, ma questo non dimostra che tutti i bambini palestinesi sarebbero disposti a uccidere un ebreo. L’opinione del singolo conta poco, mentre ha senso rilanciare ciò che dicono politici o soggetti di parte, come i leader di Hamas o i politici israeliani.
Per quanto riguarda il resto invece credo che questa incessante, inutile, continua gara a stabilire chi ha ragione o torto in una questione così complessa e delicata serve solo ad esacerbare gli animi e sicuramente non risolverà alcunché.
Le domande giuste dovrebbero essere: “come si può risolvere questo annoso conflitto?”, “come possiamo far sì che gli ostaggi di Hamas siano liberati con il minimo spargimento di sangue?”, “come possiamo ricostruire un dialogo tra due realtà che si odiano?”.
Tutte domande che pochissimi si pongono. Meglio continuare a postare contenuti in cui si vuole dimostrare soltanto chi è il buono e chi è il cattivo. E noi, pronti a ritwittare, senza farci troppi pensieri su.
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12 commenti su “Le Ragioni, i Torti, la Propaganda.”
Caro amico, la domanda che ci pongo è: come si può chiedere a qualcuno di trattare con colui che ha scritto, nel proprio statuto, che la distruzione dell’altro è il suo scopo fondativo?
Purtroppo le trattative si finiscono per fare sempre con individui della peggior specie. La democrazia temo non sia nemmeno la forma di governo più diffusa. D’altronde anche l’IRA probabilmente aveva nel suo statuto il ritorno di tutta l’Irlanda del Nord sotto l’egidia irlandese. Certo, per arrivare a una trattativa seria e proficua serve la volontà di trattare e serve la capacità di mantenere gli accordi presi. In questo caso ancora non vedo interlocutori, né da una parte né dall’altra però.
“Retwittare senza pensarci più .” Mi fai venire in mente i primi mesi di guerra in Ucraina. Ho fatto due/tre volte l’errore di fidarmi della fonte, e non ho verificato che i sottotitoli inglesi coincidessero con L’ucraino o russo parlato nel video. Accortami del mio errore ho sempre rimediato, e dal quel momento ho ascoltato con le mie orecchie l’originale sino in fondo. Dirai questo possono farlo in pochi, si certo, ma è la conferma che anche fonti attendibili finiscono per far girare ed alimentare la giostra, la Babilonia della propaganda, della disinformazione. Nel mio caso, dopo due anni quasi, di orrori, dolori, leggo pochissimi, non guardo quasi più nessuno video ( ho fatto il pieno di mostruosità ). Praticamente Burned out , e a questo si arriva purtroppo! C’è qualcuno interessato a disorientarci?
Gli input falsi e non, competenti o no, non si contano, vieni bombardato , ed il minimo che ti può succedere è di andare in overdose da cazzate, malafede e molto altro.
Io stufa marcia di questa mancanza di rispetto per le vite umane innocenti, e perché no, anche per le vite dei disgraziati mandati al macello.
L’orrido, il dettaglio truce fanno audience. In questo girone infernale che è diventato X, la persona invece che vuol capire, informarsi, che prova sincerissima empatia per chi soffre, cosa deve fare?
Tanti scappano. Io ho messo molti paletti , vicina alla fuga…
Temo che la situazione fosse difficile prima del Coronavirus, difficile ai tempi del virus, grave con lo scoppio della guerra in Ucraina. Ma ora, con la guerra di Gaza la situazione è davvero fuori controllo. Ogni minima forma di dialogo civile è stato spazzato via e non vale nemmeno la pena addentrarsi in discussioni con gli altri.
Grazie per la tua riflessione.
Giornalisti, politici, intellettuali…è ormai difficile fidarsi di chiunque. Tanta informazione spesso è manipolazione, quindi io opto per una sana diffidenza e, se possibile, cerco di verificare da più fonti.
Hai ragione quando dici che non si risolve nulla rimanendo sul piano ‘torto /ragione’. La situazione è davvero complessa e credo che l’odio che provano non può far progredire. Forse noi non ci rendiamo conto del tutto di quanto sia il loro odio. Ti chiedo: tu per chi provi odio? C’è mai stato qualcuno che ti ha odiato? So che non si deve parlare così, ma forse è utile chiederselo per capire meglio. Perché in situazioni di odio, astio non ci sono soluzioni e pace/amore sono solo belle parole.
E la legge? Temo che leggi, ONU, etc. non possano fare niente davanti a situazioni così.
Sono troppi gli interessi in gioco: religione, competizione, potere economico, dominio territoriale…
Non dimentichiamoci che dietro questi conflitti ci sono anche motivi economici tra poteri forti: Occidente e “quelli contro”. Iran,Cina,Russia, paesi arabi che supportano Hamas, vogliono destabilizzare l’area e il nuovo corridoio economico con accordi commerciali tra vari paesi, inclusi Arabia Saudita e Israele, supportato da U.S.A.
Fa paura che anche tra di noi, nell’Occidente stesso, ci sia chi protesta per i palestinesi ma senza capire o riconoscere che queste proteste spesso sono strumentali a certa propaganda, e talvolta hanno finalità antisemitiche.
L’occidente seppur criticabile, migliorabile rimane la mia scelta. Mai e poi mai, potrò acclamare chi promuove morte e martirio, chi nega i diritti e rifiuta di riconoscere il ruolo della donna.
Io ho la fortuna di odiare poco. Spesso disprezzo, ma il disprezzo è un sentimento diverso, perché non prevede alcuna forma di rivalsa. Nel caso specifico della questione Israelo-Palestinese l’odio c’è, è atavico, spesso unito a diffidenza reciproca. Però io provo a immaginare questo: le scelte politiche di molti stati democratici sono andate a destra in principal modo perché il cittadino medio ha paura dell’immigrazione, principalmente quella di origine africana e mediorientale. Paura spesso immotivata. Però questioniamo sul fatto che uno in uno Stato, letteralmente circondato di paesi islamici che in molti casi dicono chiaramente di volerlo distruggere, la gente si sia buttata a destra. Come ho detto in altre occasioni ciò che manca è la capacità di essere empatici. Eppure non è difficile capire perché gli Israeliani si comportino così, né capire perché i palestinesi si sentano a loro volta oppressi.
Esatto, odio atavico con cui non si può creare empatia. L’odio ha diversi motivi e di sicuro sono stati fatti errori sia dall’ONU, dell’occidente, da ebrei e palestinesi.
Ambizioni di controllo, dominio, prevalenza ci sono da entrambe le parti. Purtroppo in comune ci sono le tante vittime tra i civili. La situazione è davvero complessa e credo che noi non riusciamo a capire fino in fondo, perché non odiamo in quel modo e siamo lontani.
Però possiamo capire meglio perché da vicino vediamo altre manifestazioni di odio o intolleranza, ad esempio verso alcuni immigrati, per cui tu ritieni ci siano paure immotivate. Ora, senza politicizzare il discorso, posso dirti che io stessa ho paura e so bene i motivi. Non mi dilungo, ma dico che un’immigrazione irregolare o mal gestita provoca situazioni di intolleranza, odio e persino violenza. Non le giustifico, ma so che se non affrontiamo questo e altri aspetti concreti dell’immigrazione, ma continuiamo con cieco buonismo, utilitarismo o ignoranza becera, finiremo male e i cittadini voteranno sempre più a destra.
La domanda rimane: con l’odio, ci può essere empatia? Come? Se il vicino se ne fotte delle regole, delle leggi, di me, mi odia e vuole farmi fuori, io come posso provare empatia?
Infatti ormai è una gara, come dici tu, oppure un incontro di wrestling, molto appariscente ma che non comporta vere lesioni ai gareggianti, diversamente da ciò che accade all’oggetto del contendere, in questo caso israeliani e palestinesi. La disonestà intellettuale e morale è ai massimi storici. Tra gli effetti collaterali c’è questa orrida recrudescenza dell’antisemitismo. Se prendi uno che oltraggia pietre di inciampo al ghetto e gli chiedi perché, probabilmente nemmeno lo sa.
Sono sicuro che non lo sappia Daniela.
L’uso oramai 90% tossico delle tecnologie, con tutti questi schermetti che ci portiamo dietro, rende la propaganda efficacissima, e il “confirmation bias” una roba LETALE.
Persone senza scrupoli ci lucrano sopra in modo aberrante. Con questo (inevitabile ?) avvento delle cosiddette AI diverrà veramente CAOS totale. A meno che non si utilizzino delle contromisure tipo blockchain (nessuno se la ricorda più? Era l’hype precedente….) per mettere una FIRMA UNIVOCA ED IMMODIFICABILE che identifichi un contenuto (audio, video, testo, ecc) come VERO o AI-GENERATED.
Magari un qualcosa di meno cialtrona della blockchain del bitcoin a base di cicli CPU.
Ma mi sembra che la tecnologia sfugga completamente ai politici, che sono ignoranti e bugiardi, alla rincorsa spasmodica del consenso di breve brevissimo termine, promettendo la LUNA a ogni tornata elettorale.
Non è solo una questione politica. I social ci campano su questo schifo. Oggi uno su un social ha pubblicato uno screenshot di un giornale israeliano in lingua inglese per dire: “guarda, lo dicono loro stessi che non ci sono state violenze sessuali negli attentati del 7 ottobre”. Peccato che l’articolo di giornale non dicesse questo, diceva invece che purtroppo in occidente molti, nonostante le testimonianze dei sopravvissuti e addirittura le confessioni dei terroristi, mettono in dubbio il fatto che le vittime siano state violentate e spesso uccise, questo col fine specifico di diminuire il senso di orrore nei confronti degli attentati di Hamas, ma che non ci saranno mai prove tangibili sui corpi perché sono centinaia, sono totalmente devastati e sono troppo presi dall’identificazione, per cui non hanno fatto perizie per dimostrare le violenze. Ormai è una cosa totalmente fuori controllo.
Vero, i social sono ovviamente il Motore Primo di tutto. Che poi “social” è un termine-wrapper che copre molte, troppe cose. In pratica è tutta una mega-BBS dove chiunque ci può appendere un bigliettino digitale con scritto qualsiasi cosa, con identità falsa e/o pseudonimo. Che prenda varie forme (fb,x,ig,eccecc) poco importa.